Torta salata con broccoletti, taleggio e speck
Nelle ultime settimane un argomento ricorrente su pagine e gruppi Facebook dedicati all’alimentazione senza glutine è stato il lancio sul mercato della pasta sfoglia Buitoni in versione gluten free.
Ovviamente anche io ho deciso di assaggiarla e valutarla spinta dalla curiosità verso l’ennesimo grande marchio che ha concentrato l’attenzione di una fetta produttiva sugli alimenti senza glutine.
Ingredienti:
1 rotolo di sfoglia senza glutine Buitoni
3 uova
100gr. di cavolfiore
50gr. di cavolo romano
250gr. di broccoletti verdi
100gr. di taleggio
100gr. di speck a cubetti
20gr. di pangrattato Nutrifree
Sale q.b.
Procedimento:
Pulite e sbollentate cavolfiore, cavolo romano e broccoletti in abbondante acqua salata per 30 minuti, dopodiché scolateli dall’acqua in eccesso, versateli in una terrina e schiacciateli con una forchetta. Aggiungete le uova e lo speck a cubetti sino ad ottenere un’impasto omogeneo.
Stendete la pasta sfoglia in una teglia rotonda, tagliate il taleggio e diaponetelo sulla base, aggiungete l’impasto realizzato in precedenza, spolverate col parmigiano e ripiegate la pasta sfoglia in eccesso verso l’interno.
Note:
Se analizziamo i pro ed i contro della sfoglia Buitoni dobbiamo valutarne ogni aspetto.
Partendo dalla prima cosa che si nota una volta cucinata, la sfoglia risulta avere una buona consistenza ed un sapore che soddisfa il palato, molto simile a quella col glutine e decisamente migliore rispetto a quelle surgelate di altri marchi certificati gluten free.
Se passiamo invece alla composizione della sfoglia i salti di gioia, fatti poco fa dopo averla assaggiata, si trasformeranno in mani tra i capelli leggendo gli ingredienti!
Troviamo infatti, subito dopo l’acqua e l’amido di mais, gli immancabili oli vegetali, alias palma e colza, non certo tra le cose più salutari. Altro ingrediente che mi lascia perplessa sono gli enzimi transglutaminasi, trattasi di enzimi presenti in natura che hanno la capacità di creare ponti proteici tra gli amminoacidi glutamina e lisina rendendo la texture migliore favorendo un aumento del volume durante la cottura.
Non è di certo uno degli alimenti più salutari, fascia nella quale rientrano un po’ tutti i prodotti pronti, dalle merendine al pane in cassetta, ed ovviamente non bisogna esagerare nel loro consumo. Decisamente può essere una soluzione se si è di corsa. L’ideale sarebbe che questi marchi dopo aver sviluppato prodotti senza glutine, passino ad uno step successivo, ovvero renderli più salutari ed eliminare in primis gli oli vegetali, ma questo discorso va esteso a tutti i prodotti con e senza glutine.