Latte di mandorla
Il latte di mandorla è un ottimo sostituto di quello vaccino nella preparazione di dolci, creme, ma anche semplicemente come bevanda da consumare a colazione.
Questa bevanda, conosciuta sin dal Medioevo, veniva prodotta inizialmente nei monasteri siciliani e veniva spesso preferita al latte vaccino in quanto quello di mandorla si conservava per un periodo di tempo superiore. Ancora oggi questa bevanda è molto diffusa al sud, soprattutto in Sicilia, patria italiana per la produzione di mandorle, ma il suo utilizzo si sta diffondendo a macchia d’olio a causa dell’aumento delle intolleranze a latte e lattosio, oltre che per soddisfare le esigenze di un numero sempre maggiore di vegani.
Il latte di mandorla, se rapportato a quello vaccino, ha un apporto pressoché di colesterolo pari a zero, è scarsamente proteico, mentre il livello calorico può essere variabile a seconda della percentuale di mandorle in esso contenuto: se fatto in casa sarà certamente più calorico di quello che troviamo normalmente in commercio in quanto quest’ultimo risulterà più diluito. Contiene fibre, vitamina E, A e D, potassio, magnesio, ferro, fosforo, calcio, omega 6 oltre ad essere un antiossidante naturale, prevenendo quindi l’invecchiamento cellulare ed i tumori. Infine questa bevanda è altamente digeribile ed aiuta anche la digestione, pertanto viene consigliato anche a coloro che hanno problemi legati appunto all’apparato digerente e pare aiuti anche a rafforzare le pareti intestinali.
A questo punto non ci resta che scoprire come realizzare in casa questa bevanda che nel mio caso è stata preparata con le mandorle fresche anche se mi rendo conto che sono molto difficili da trovare soprattutto per coloro che, come me, vivono nel nord Italia.
Ingredienti per 1 litro di latte:
1 litro d’acqua
250gr. di mandorle fresche già sgusciate oppure secche non tostate
50gr. di zucchero
Procedimento:
Come prima cosa sgusciate le mandorle e scottatele un paio di minuti in acqua bollente per eliminare più facilmente la pellicina che le ricopre. Una volta eliminata avrete delle mandorle bianchissime.
A questo punto asciugatele per bene e tritatele finemente con il robot da cucina. Trasferitele in un panno di lino o una garza (esistono anche degli appositi sacchetti in commercio) e create un fagottino che metterete ammollo nell’acqua per circa 12 ore (io l’ho preparato nel tardo pomeriggio e l’ho lasciato ammollo fino alla mattina seguente).
Trascorso il tempo necessario potrete passare alla “mungitura”, ovvero dovrete strizzare il vostro fagottino in modo che lo stesso rilasci tutti gli oli e l’aroma della mandorla all’interno dell’acqua nel quale lo avrete messo ammollo. Noterete che il liquido sarà bianchissimo proprio come quello del latte vaccino. Con questo procedimento risulterà infatti ben concentrato e molto più saporito rispetto al latte di mandorla che trovate in commercio (solitamente bianco molto pallido e molto zuccherato).
Fatto ciò potrete zuccherare la vostra bevanda. Io vi ho indicato di aggiungere 50 grammi di zucchero, molti ne preferiscono di più ed altri di meno. Io tendo a metterne molto poco perché mi piace sentire il sapore intenso della mandorla, ma non troppo dolciastro. In questa fase dovrete affidarvi principalmente al vostro gusto personale, magari aggiungete lo zucchero a poco a poco, assaggiando la vostra bevanda di volta in volta, in modo che la stessa risulti di vostro gradimento.
Travasate infine il vostro latte di mandorla in una bottiglia, preferibilmente di vetro, e conservatela in frigorifero per 4/5 giorni. Le mandorle tritate potrete utilizzarle nell’arco di un paio di giorni per realizzare un dolce.
Se non avrete a disposizione le mandorle fresche potrete tranquillamente utilizzare quelle secche, dovrete sgusciarle, senza tostarle, metterle ammollo per un’ora per ammorbidirle, dopodiché frullarle e seguire poi il medesimo procedimento di quello impiegato con l’utilizzo di questo frutto fresco.