Come vivere senza glutine?
Come vivere senza glutine? Questa è la domanda che, soprattutto nella mente dei neo-diagnosticati trova terreno fertile, e dà il via a numerosi dubbi, paure, paranoie e talvolta anche depressione e rabbia nei confronti di una malattia come la celiachia. Lo scopo che mi prefisso quindi con questo articolo è quello di fare chiarezza, raccontare la vita “senza glutine” non dal punto di vista medico, già trattato in passato, ma da quello pratico, nella quotidianità di tutti i giorni a casa, a scuola, al lavoro e in viaggio.
Complice talvolta la mal informazione circolante sia online che a volte, purtroppo, anche all’interno di staff medici che dovrebbero non solo conoscere benissimo la problematica, ma anche rassicurare e affiancare i pazienti, nascono spesso fraintendimenti e falsi miti in merito alla vita quotidiana di un celiaco. Ma come vivere senza glutine in serenità e sicurezza? “Senza glutine” non implica solo un coinvolgimento nell’alimentazione quotidiana, ma è stato dimostrato ci si trovi di fronte a una malattia sociale. Una vita priva di glutine infatti non solo condiziona a tavola, ma anche in quella che è la vita di tutti i giorni. Non spaventatevi però, anche se detta così può essere inquietante, una volta compreso “come fare” il problema non sarà più tale.
Vivere senza glutine tra i fornelli e in famiglia
Il primo luogo che condiziona una dieta priva di glutine è senza ombra di dubbio la cucina. Qui, oltre alle abitudini modificate, un’alimentazione attenta e curata, è indispensabile prestare attenzione ad ogni possibile contaminazione. Ma come fare soprattutto in una famiglia numerosa? In primis l’attenzione mentre si preparano i pasti, magari diversificando con colori differenti i cucchiai impiegati per mescolare la pasta, per esempio. Per quanto riguarda invece l’organizzazione degli spazi potrete suddividere la dispensa e mettere da un lato tutti gli alimenti privi di glutine, anche quelli di uso comune come i vasetti sottolio, tonno, passata di pomodoro, e dall’altra quelli che contengono questa proteina. Così facendo non si correrà il rischio di incappare in nessuna contaminazione. Indispensabile è poi una comprensione da parte di ogni familiare della problematica, contribuendo pertanto in maniera attiva a non rischiare di causare malesseri legati alla contaminazione al celiaco di casa.
E se si mangiasse tutti senza glutine in casa? Questa domanda viene fatta da molti e ci sono due scuole di pensiero. C’è chi non è d’accordo e preferisce che solo il celiaco mangi gluten free e chi per praticità decise di mettere in atto questa scelta. In ogni caso è importante sottolineare che, per quanto riguarda i non celiaci, non si deve togliere totalmente il glutine dalla dieta, ma è giusto che lo assimilino.
In questi casi si potrebbe optare, per esempio, per pasta gluten free per tutti, soprattutto per praticità, idem per gli alimenti che prevedono impanatura, mentre continuare a consumare pane, biscotti o alimenti della colazione differenziati. Sicuramente in una casa dove è presente un celiaco se viene preparata una torta è impensabile farne due, ma una sola adatta a tutti. Queste piccole accortezze non creerebbero alcun disagio, tenendo presente che per quanto riguarda la pasta si è giunti a un livello di qualità eccelso soprattutto per quelle di alcune marche delle quali praticamente non si percepisce la differenza da quella contenente glutine. Unico elemento che potrebbe creare problemi riguarda l’aspetto economico, ma lì la valutazione deve essere fatta dalla singola famiglia. Nel mio caso non importa in quanto non acquistando prodotti confezionati e da forno non noto una grossa differenza sul bilancio economico familiare.
Come vivere senza glutine: scuola e lavoro
Scuola e lavoro sono parte integrante della routine quotidiana e pertanto una vita senza glutine andrà inevitabilmente a condizionare anche questi ambiti. Dal punto di vista scolastico, per legge, ogni struttura pubblica è obbligata a garantire pasti sicuri e gluten free agli allievi che ne abbiano necessità.
Una cosa importante per quanto riguarda il settore scolastico è far conoscere a maestre ed insegnanti la problematica, perché prestino anche loro attenzione ai cibi consumati dai bambini celiaci, evitando pertanto contaminazioni o somministrazione di alimenti non idonei. Al tempo stesso anche il bambino deve essere educato a non accettare merende offerte da altri bambini e che potrebbero non essere adatte per lui. Purtroppo in questo frangente si potrebbe riscontrare una scarsa sensibilità da parte dei genitori di altri bambini, magari nel caso in cui vengano festeggiati compleanni e ricorrenze, dimenticandosi appunto del bambino in questione affetto da specifiche problematiche alimentari.
Sul lavoro la situazione è sicuramente differente, in presenza di mense di aziende statali vige l’obbligo di somministrazione di pasti gluten free ove richiesto, per quelle private invece ancora non esiste alcuna normativa. Se si ha la possibilità di scaldare pasti portati da casa il problema non sussiste, la lunch box (o schiscetta come la definiscono dalle mie parti) arriverà direttamente dalla propria cucina, basterà organizzarsi come si preferisce con alimenti idonei e buoni anche riscaldati.
Se si preferisce pranzare in ristoranti o locali adiacenti il luogo di lavoro, una preventiva ricerca di location attrezzate nelle vicinanze, magari rientranti nel circuito AIC potrebbe rappresentare la soluzione perfetta per garantire massima sicurezza.
Vivere senza glutine in vacanza
Un altro punto che spesso scoraggia o mette in difficoltà i celiaci è in fase di organizzazione di una gita, un viaggio o una vacanza, sia che la meta sia in Italia che all’estero. Sicuramente una cosa che sconsiglio di fare è quella di partire allo sbaraglio. È vero che la celiachia non deve condizionare la nostra vita e i nostri sogni, ma è anche bene non farsi trovare impreparati soprattutto perché rischiare di star male quando si è lontani da casa potrebbe compromettere il buon esito del viaggio.
Solitamente quando devo organizzare una vacanza o anche un semplice week end fuori casa opero secondo uno schema ben preciso:
- Scelgo la meta desiderata e la durata della trasferta
- Mi documento se nella zona esistono o meno strutture che offrono un servizio di ristorazione gluten free
- Cerco commenti in merito a eventuali hotel, villaggi e ristoranti trovati e magari li contatto per sentire se mi trasmettono o meno affidabilità (non per essere paranoica, ma sempre per il discorso che non vorrei veder rovinata la mia vacanza per una contaminazione)
- Nel caso in cui nessuna struttura mi trasmetta fiducia opto per un appartamento, non cucinerò pranzi da re ovviamente, ma un piatto di pasta, una bistecca e qualcosa di veloce cerco di farlo sempre
- Mi attrezzo con una buona dose di snack da portare con me in maniera tale da non restare totalmente scoperta (brioche, cracker, panini confezionati e biscotti)
- Mentre sono fuori casa cerco in zona locali o negozi dove poter acquistare alimenti gluten free
- Se mi reco all’estero mi documento su come viene trattata la celiachia in quel paese, se esiste un’associazione simile ad AIC o un elenco di strutture in grado di fornire l’idoneo servizio.
Potranno sembrare accortezze banali, ma molti celiaci trascurano questi aspetti e spesso si leggono lamentele in merito perché “sono stati in un tal posto e non han trovato nulla nell’arco di chilometri”. Penso che la celiachia non debba essere un paletto se si desidera visitare un paese o una tal zona, ma, consapevoli di aver una problematica, è bene conoscere prima il luogo meta del nostro viaggio e organizzarsi in maniera tale da non soffrire di fame o di spiacevoli disturbi dovuti a contaminazione ed assenza di locali adatti a soddisfare correttamente le nostre esigenze.
Fin’ora ho sempre agito in questa maniera e non ho avuto problemi, talvolta, soprattutto per vacanze lunghe, ho optato per appartamenti in maniera tale da gestirmi meglio ed essere ancor più tranquilla. Devo dire però che non ho rinunciato alle comodità, ma al contrario nelle due crociere con Costa Crociere mi son fatta coccolare alla grande. Sono preparatissimi! Segnalando la celiachia al momento della prenotazione, una volta a bordo, fanno trovare una selezione di prodotti gluten free in cabina, al ristorante si è seguiti sempre dalla stessa persona per tutta la durata della vacanza e offrono lunch box per le gite fatte nelle varie tappe. Inoltre il menù è realmente vario, con un paio di opzioni per portata e l’immancabile dolce. Durante entrambe le vacanze siamo stati convocati ben due volte dalla reception per sapere se il servizio era idoneo e tutto andava bene. Penso siano state le vacanze sotto il punto di vista delle coccole culinarie migliori!
Come vivere senza glutine? Organizzazione la parola d’ordine!
Questa è la parola che utilizzerei per riassumere tutti i concetti dell’articolo. Organizzarsi come motto per vivere bene ogni situazione, che sia a casa, a scuola, al lavoro o in vacanza, con questa problematica. Mangiare è si indispensabile, ma allo stesso tempo organizzandosi per bene si potrà vivere ogni istante in totale serenità, senza rinunce e mancanze.
Spero che i miei consigli possano essere d’aiuto soprattutto a chi da poco è entrato in questo mondo e ancora non sa come muoversi e barcamenarsi per affrontare la problematica nel migliore dei modi.