Etichette gluten-free
Sul numero 136 del 13 giugno 2016 della Gazzetta Ufficiale Italiana è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute del 17 maggio 2016 “Assistenza sanitaria integrativa per i prodotti inclusi nel campo di applicazione del regolamento (UE) 609/2013 e per i prodotti alimentari destinati ai celiaci e modifiche al decreto 8 giugno 2001” che prevede alcune modifiche sulle diciture presenti sulle etichette dei prodotti gluten free.
A partire dal 20 luglio entreranno in vigore le nuove norme ed i prodotti senza glutine vedranno sparire dalle loro etichette, come da adeguamento ai regolamenti europei, la dicitura “dietetico” ed al loro posto verranno introdotte due nuove terminologie:
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senza glutine, specificatamente formulato per celiaci
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senza glutine, specificatamente formulato per intolleranti al glutine.
In tutte queste modifiche dove sta la differenza dal punto di vista pratico?
La cosa più importante da evidenziare è che i prodotti, sia che riportino la prima dicitura che la seconda, sono ugualmente privi di glutine, non contaminati e pertanto adatti a tutti coloro che devono escludere il glutine dalla propria dieta, che siano celiaci, intolleranti, affetti da allergie o da gluten sensitivity.
Ma allora per quale motivo utilizzare due differenti diciture?
Sotto questo punto di vista si parla di un’aspetto burocratico, ovvero la dicitura “senza glutine, specificatamente formulato per celiaci” andrà a sostituire la vecchia scritta “prodotto dietetico”, e sarà riportata su quegli alimenti presenti nel Registro Nazionale degli Alimenti Erogabili a carico del Servizio Sanitario Nazionale, pagabili pertanto con i buoni mensili spettanti ai celiaci.
Al contrario i prodotti con dicitura “senza glutine, specificatamente formulato per intolleranti al glutine” sarà applicato ai prodotti che non rientrano tra quelli erogabili dal SSN, ma saranno ugualmente da considerare idonei per il consumo da parte di tutti coloro che devono seguire una dieta gluten-free, celiaci compresi.
Perché si è giunti a questa distinzione?
Il regolamento europeo 609/2013 ha sancito l’eliminazione dai prodotti della dicitura “dietetico”, utilizzato in Italia per tutti quegli alimenti considerati sostitutivi (pane, pasta, biscotti, etc.) e distribuiti da marchi rientranti nel Registro Nazionale degli Alimenti Erogabili.
Questa nuova dicitura può creare confusione?
A mio avviso si, soprattutto in questa fase iniziale.
In questi giorni su gruppi e pagine Facebook dedicati all’alimentazione senza glutine ed alla celiachia ho visto più volte pubblicati articoli riportanti questa notizia e, talvolta essendo spiegata in modo poco chiaro e con una terminologia eccessivamente tecnica, ha creato perplessità (inizialmente anche nella sottoscritta). Non mi sono pertanto stupita di trovare commenti agli articoli simili a questi “ma in sostanza cosa cambia?”, “quindi i celiaci possono consumare i prodotti che riportano entrambe le diciture oppure no?”.
Temo che questo cambiamento soprattutto per coloro che magari sono meno pratici con internet o semplicemente meno informati sulle novità, possa creare l’insorgenza di dubbi e perplessità a riguardo che, del resto, sono più che leciti. Trovare alcuni prodotti definiti adatti per celiaci ed altri adatti per intolleranti al glutine può far pensare ad eventuali contaminazioni o contenuti di glutine più o meno superiori ai 20ppm stabiliti per legge come soglia per definire un prodotto privo di glutine.
Purtroppo siamo tutti consapevoli che in Italia le complicazioni burocratiche sono all’ordine del giorno e probabilmente questa novità può sicuramente rientrare in questa categoria dato che la sostanziale creazione di questa doppia etichetta è direttamente collegata non alla presenza o meno di glutine, bensì ad un fattore puramente economico riguardo all’erogabilità o meno di prodotti senza glutine. Ed a riguardo non esprimo altri pareri in quanto già abbondantemente espressi in questo articolo di qualche mese fa.
In ogni caso, riepilogando e tralasciando le complicazioni date dalle nuove diciture e dalle questioni burocratiche, i prodotti non rientranti nell’ABC, ma sicuri per un consumo da parte di soggetti celiaci e da coloro che devono evitare il glutine anche in minime quantità devono rispettare almeno una di queste tre regole:
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riportare la dicitura “SENZA GLUTINE”, che poi sia seguita da “specificatamente formulato per celiaci” o “specificatamente formulato per intolleranti al glutine” poco importa, in quanto questa segnalazione sull’etichetta di per sé indica un contenuto di glutine inferiore ai 20 ppm.
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presentare sulla confezione il marchio con la spiga barrata.
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rientrare negli alimenti consentiti presenti sul prontuario AIC e consultabile sia on-line che tramite applicazione scaricabile sui dispositivi mobili.